La struttura
La Villa
Nel 1973, Angelo ed Elvira con i piccoli Anita ed Ernesto, appena rientrati da una dozzina di anni in giro per il mondo, decidono che la loro idea di famiglia debba stabilizzarsi in una dimora che sia contemporaneamente vicina alle rispettive famiglie ma distante dal trambusto che caratterizzava i centri urbani dell’Italia post-boom economico.
La scelta cade su un terreno agricolo in un’area al confine tra Torre del Greco e Torre Annunziata raggiungibile solo attraverso una strettissima strada di campagna ma con un importante elemento di collegamento col resto del mondo: una stazione della Circumvesuviana posizionata lì quasi per caso, visto che la popolazione residente in tutto il chilometro e mezzo di Via Viuli si limitava ad un numero di famiglie che non raggiungeva la mezza dozzina, e quindi economicamente più che controproducente per l’ente gestore della ferrovia. Terreno agricolo e nulla più per l’intero ettaro che decisero di acquistare. Una ottantina di alberi delle meravigliose albicocche del Vesuvio, un arancio, un paio di mandarini (questi ultimi ancora oggi capaci di produrre frutti gustosissimi), un enorme gelso bianco e quasi null’altro, furono la tela su cui dipingere il proprio quadretto familiare.
Diciamo la verità… gli scappò un po’ la mano sulle dimensioni. Ma i due decenni precedenti avrebbero reso ottimista anche quel Giacomo Leopardi del quale la contrada cui appartiene Via Viuli porta il nome, e nell’arco di 3 anni e mezzo la Villa venne tirata su in tutti i suoi circa mille metri quadrati.
La famiglia Pesce
Angelo Pesce, primo laureato in Scienze della Terra all’università di Napoli, trascorse poco più di un decennio ad esercitare sul campo tra Iran (ma loro l’hanno sempre continuata a chiamare Persia) e nelle regioni sahariane, prima con l’ENI di Mattei e poi in proprio, la professione di geologo. Nei primissimi anni ’70 aveva quindi trasferito i propri interessi professionali in medio oriente. L’Arabia Saudita era diventata la sua seconda patria ed in quella terra svolgeva il ruolo di consulente per il loro Ministero dell’Informazione e per la compagnia aerea di bandiera: la Saudi Arabian Airlines (per gli amici e i conoscenti “Saudia”). Dagli anni ’90 ha cominciato poi ad occuparsi di storia locale, divenendo uno dei massimi esperti nelle vicende della seconda guerra mondiale nelle aree della sua città natale (Scafati), ed in particolare sullo sbarco di Salerno degli Alleati nel 1943 sul quale ha pubblicato un libro che è una pietra miliare tra le pubblicazioni su questo evento. Questo testo è andato ad aggiungersi ad oltre una ventina di pubblicazioni a carattere geologico, geografico e storico pubblicate nel corso della sua lunga carriera che lo vede ancora oggi, ultra-ottuagenario, attivissimo nei suoi studi.
Elvira Garbato, insegnava materie letterarie prima alle scuole medie e poi alle superiori, coltivando nel frattempo la passione per la lingua napoletana che qualche anno dopo, al raggiungimento della pensione, ne fecero una scrittrice napoletanista tra le più apprezzate negli ambienti accademici e non solo. Elvira è purtroppo mancata nel 2012 alla soglia degli 80 anni.
Anita è musicista e musicologa. Pianista diplomata in Conservatorio e laureata in Musica al DAMS di Bologna, ha anche lei all’attivo una cospicua quantità di pubblicazioni, prevalentemente riguardanti il suo settore di competenza, con qualche escursione all’esterno di esso con un paio di romanzi per ragazzi. Ad oggi collabora con il Maestro Roberto De Simone. Ha tre figli Germana (medico), Federico (avvocato) e Laura (studentessa in Scienze Politiche alla Luiss di Roma).
Ernesto: lunghi trascorsi nell’ambito della gestione di centri e nella dirigenza sportiva anche a livello nazionale. Esperto di informatica, oggi si occupa di consulenze in telecomunicazioni e comunicazione. Da qualche anno ha intrapreso l’avventura nell’ambito della ricezione turistica gestendo in prima persona il B&B Villa Viuli. E’ padre di Roberto, nato nel 2007 e quindi ancora per qualche anno studente.